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    Le 5 Chiese di Roma da non perdere

    2021-11-16 11:00

    Sara

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    Le 5 Chiese di Roma da non perdere

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    Le 5 Chiese di Roma

    da non perdere

     

     

    La Roma dei Papi. Pur non essendo cattolica praticante, quando sento queste parole mi si illuminano gli occhi, perché trasudano storia, quella storia così misteriosa, così affascinante, così interessante che non posso fare a meno di appassionarmene.

    In epoche passate poi i maggiori artisti della storia hanno lasciato un’opera, una pittura, una scultura all'interno di questi edifici sacri. In passato lavorare per la Chiesa era un onore, essere ingaggiati da vescovi, cardinali e Papi era il sogno di ogni artista.

    Le Chiese sono una delle maggiori espressioni dell’arte di ogni epoca, almeno fino ad un paio di secoli fa. Per questo amo tanto visitarle quando sono in viaggio, con buona pace di marito e figlie!

    A Roma ci sono circa 900 chiese. Impossibile vederle tutte, soprattutto in un weekend, per cui ho selezionato cinque Chiese secondo me imperdibili, alcune note, altre meno. Ma ognuna ha la sua particolarità che la rende una tappa a mio parere irrinunciabile.

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    1. BASILICA DI SAN PIETRO

    La Chiesa di Roma per eccellenza. Tutti gli italiani almeno una volta nella vita l’hanno vista e ci sono entrati. E’ stupefacente, una delle Chiese più grandi al mondo, di una bellezza e sfarzo disarmante, ci vorrebbe un articolo, anzi un libro per descriverla tutta. Mi limito quindi alle cose più importanti, perché è talmente ricca di arte e di storia che ne parlerei per ore!

    Cominciamo dall’esterno: come non rimanere incantati davanti all’enormità della piazza? Ma sapete che nel 1614, quando fu completata la facciata come la vediamo noi oggi, il colonnato non esisteva ancora? Solo nel 1655, quando fu eletto Papa Alessandro VII, Gian Lorenzo Bernini, il grande scultore e architetto, fu chiamato per la progettazione della piazza. Il progetto fu completato dopo 11 anni, con 284 colonne disposte su 4 colonnati, un effetto spettacolare per chiunque arrivi da via Conciliazione, la lunga via che ti porta direttamente alla piazza, ma anche per chi arriva da viette laterali, in ogni caso da lasciare a bocca aperta!

    In mezzo, l’obelisco, originale egizio, portato da Caligola a Roma nel 37 d.C. Se vi mettete sui dischi di porfido ai lati dell’obelisco, si creerà un effetto ottico incredibile e le 4 file di colonne si uniranno magicamente in una sola!

    Che dire poi della Cupola? Si può salire in ascensore e facendo l'ultimo tratto a piedi oppure salendo tutti i 551 gradini. Dall'alto si può ammirare Roma, regalandovi un panorama da 10 e lode. Progettata da Michelangelo, fu completata dopo la sua morte, ha un diametro di 58 metri e un’altezza da terra di 133 metri.

    La meraviglia prosegue all’interno, con numeri da record: lunga 218 metri, con la navata mediana larga 26 metri e alta 46; il transetto largo 154 metri, 46 altari, 233 finestre, potrebbe contenere 60mila persone.

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    Si entra gratuitamente e senza prenotazione, anche se probabilmente nei periodi di alta stagione ci sarà un po’ di fila.

    La Pietà di Michelangelo è la prima opera d’arte che vi troverete, sulla destra: una delle sculture più incredibili del grande artista. Io rimango ogni volta senza parole ad ammirare la maestria della sua mano e il modo in cui ha modellato il marmo a soli 20 anni. Starei ore ad osservarla.

    Ma procedendo lungo la navata centrale si arriva in fondo al grande baldacchino del Bernini, costruito nel 1633 e incredibile per la sua maestosità e altezza. Mi sono sentita piccola piccola e forse lo scopo di tutto questo era proprio quello di far sentire il fedele minuscolo di fronte all’immensità di Dio. Dietro il baldacchino si trova la cattedra, maestosa struttura barocca in bronzo dorato, con un tripudio di angeli e putti, sempre opera di quel genio del Bernini.

    Ora passiamo alle Grotte Vaticane: si scende sotto e si trovano le tombe di alcuni Papi.

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    Qui tutto è silenzio, tutto è rispetto, per personaggi che hanno fatto la storia, nel bene e nel male e che comunque verranno ricordati. Le visitiamo in un’atmosfera maestosa e spirituale.

    Prendetevi del tempo per passeggiare all’interno della Basilica. Ovunque troverete statue di una bellezza disarmante, pitture, opere d’arte e tanta ricchezza da far venire i brividi, ma anche tanta meraviglia. Sicuramente una delle Chiese più belle al mondo, se non la più bella.

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    2. CHIESA DI SAN LUIGI DEI FRANCESI

    Dal 1589 luogo di culto nazionale dei francesi a Roma, è una Chiesa imperdibile per ogni amante dell’arte. Costruita a partire dal 1518 e terminata solo 71 anni dopo, è stata creata appositamente per la comunità di francesi residente a Roma, che all’epoca continuava a crescere. La facciata è in tipico stile tardo-rinascimentale e l’interno è molto suggestivo, con le luce soffuse e le decorazioni a soffitto che coprono anche le volte.

    Sono presenti affreschi di Santa Cecilia, ad opera del Domenichino e la pala d’altare di Santa Cecilia di Guido Reni. Una concentrazione di arte anche qui. Ma perché ve la consiglio?

    Perchè un altro artista ha lasciato il segno al suo interno, con ben tre tele che non possono lasciare indifferenti: il Caravaggio. Troviamo infatti nella Cappella Contarelli (nome italianizzato del cardinale francese Mathieu Cointrel) la serie di dipinti dedicati a San Matteo (soggetto scelto per omaggiare il committente delle opere): la vocazione, San Matteo e l’angelo e il Martirio.

    Sono opere meravigliose. Caravaggio è uno dei miei preferiti e se posso vado sempre ad ammirare le sue tele: questo studio delle luci e del buio che fece fu rivoluzionario per l’epoca e i risultati sono stupefacenti. In tutti e tre i dipinti in questione la luce irrompe violenta sulla scena, illuminando i protagonisti come se fossero teatranti, come se stessero recitando un atto. E fa tutto questo nel modo più vero e più crudo possibile, con incredibile maestria. Una bellezza assoluta, al tempo osteggiato per la sua estrema durezza, ma davvero unico e irripetibile nella storia dell’arte.

    La chiesa è ad ingresso gratuito, è richiesto un contributo facoltativo di due euro se volete aumentare l’ illuminazione all’interno della cappella (a tempo limitato).

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    3. PANTHEON

    Il Pantheon nasce come tempio romano nel 27 a.C. per opera di Agrippa, che lo dedicò alle sette divinità planetarie (Pantheon significa “tutti gli dei”). Distrutto da un incendio, fu riedificato dall’imperatore Adriano nel 126 d.C. ed è l’edificio dell’antica Roma meglio conservato al mondo. Questo perché nel VII secolo fu donato al Papa Bonifacio IV, che lo consacrò e da allora è una Chiesa. Architettonicamente è un capolavoro, con il diametro della cupola più grande della Basilica di San Pietro. Le proporzioni sono perfettamente studiate: l'altezza interna, da pavimento a soffitto, è uguale al diametro della cupola ed è stata anche costruita senza armatura in acciaio al suo interno.

    L’ingresso è gratuito e si può entrare anche senza prenotazione. Anche qui la maestosità e la grandezza regnano sovrane ma, essendo un tempio pagano, la sua struttura è totalmente diversa: circolare, le pareti sono ricche di statue e opere d’arte e nonostante non abbia la tipica struttura a navate, vengono tutt’oggi celebrate messe.

    Il Pantheon è stato talmente apprezzato e osannato durante la storia, dal periodo antico fino al Rinascimento fino ad epoche più moderne, che alcuni personaggi illustri hanno scelto proprio questa come dimora eterna. Sono sepolti qui infatti il grande artista Raffaello Sanzio e il re Vittorio Emanuele II, con moglie e figlio.

    Devo però sfatare un mito: non è vero che dentro il Pantheon non cade la pioggia. C’è un oculus sul soffitto, aperto, che ha fatto nascere la leggenda che al suo interno non entri acqua quando piove, perché il pavimento della sala circolare rimane praticamente asciutto. Questo perché è leggermente curvo nella parte centrale e questo fa sì che la pioggia vada verso il canale di drenaggio che si trova lungo tutto il perimetro. Geniale vero?

    Sicuramente da vedere con i propri occhi, ma anche per dare un saluto al famoso artista urbinate che ci ha lasciato dei grandi capolavori (tra cui le Stanze Vaticane, irrinunciabili, ma ne parliamo in un altro articolo).

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    4. CHIESA DI SANTA MARIA DEL POPOLO

    Siamo in Piazza del Popolo, ma non vi porto dentro le famose chiese gemelle. Andiamo a Santa Maria del Popolo, uno dei più significativi esempi di chiesa rinascimentale, soprattutto per i tesori artistici che custodisce.

    La Chiesa sorse nel Quattrocento per volontà di Papa Pasquale II e nel corso dei secoli ci misero mano i più grandi artisti italiani, tra cui Raffaello, Bernini, Caravaggio.

    Ogni cappella possiede un’opera d’arte: tra queste, la Cappella Chigi, realizzata su progetto di Raffaello dal 1513, terminata solo 140 anni dopo per opera di Gian Lorenzo Bernini.

    Ma la più bella, a mio parere, è la la Cappella Cerasi, che da sola vale la visita: al suo interno non solo è conservata l’Assunzione della Vergine del Carracci, ma altre due tele del Caravaggio. Stavolta si racconta di San Paolo, con la sua Conversione e la Crocifissione, entrambe a olio realizzate nel 1600 su commissione di Tiberio Cerasi, tesoriere di papa Clemente VIII.

    Anche qui torna il suo stile, riconoscibilissimo con la sua luce violenta che irrompe in maniera diretta sulla scena, a illuminare solo determinate parti del dipinto. Non si può rimanere indifferenti di fronte a una sua opera, così esplicita, così diversa da ogni altra precedente, così perfetta nel tratto e nei colori.

    Al momento, causa Covid, non sono permesse le visite.

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    5. SAN PIETRO IN VINCOLI

    In pieno centro a Roma, a Rione Monti, poco visitata perché esternamente non colpisce per la sua bellezza, anzi direi che è piuttosto anonima, ma la troverete facilmente, trovandosi a pochi minuti di cammino dal Colosseo.

    Quello che la rende una Chiesa imperdibile è un’altra opera d’arte conservata al suo interno: la tomba di Giulio II scolpita niente di meno che da Michelangelo Buonarroti. Il progetto originale doveva essere molto più grande di quello che è oggi: erano previste più di 40 statue, ma alla fine ne furono create solo sette, tra cui il famoso Mosè.

    Il Mosè è giustamente considerata una delle più grandi opere della scultura del Rinascimento. Alta

    2 metri 35 cm, si trova al centro del mausoleo, in posizione seduta con le Tavole della Legge sotto il braccio, mentre con l’altra mano si accarezza la barba, con un gesto definito “opera più di pennello che di scalpello” dal Vasari.

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    Michelangelo rappresenta il momento successivo alla consegna dei Comandamenti sul Monte Sinai, quando si adira per aver sorpreso gli israeliti a venerare un vitello d’oro, segno di adorazione di altri dei. E’ sul punto di alzarsi e distruggere tutto dalla rabbia. Le vene gonfie e i muscoli perfetti e intensione esprimono perfettamente questa ira.

    Mosè è rappresentato con delle corna: in realtà si tratta di un’errata traduzione dall’ebraico della Bibbia. Scendendo dal Sinai, Mosè aveva due raggi sulla fronte: la parola “Karan” , raggi, è stata probabilmente confusa con “keren”, corna, e così l’iconografia tipica del profeta nacque da un’errore!
    Questa era una delle opere preferite dal suo scultore, per la sua veridicità. Come dargli torto? Ogni dettaglio è estremamente curato, la mimica facciale, le vene, i muscoli, tutto sembra così reale e perfetto da lasciare a bocca aperta. La maestria, il tocco del suo scalpello, l’estrema vividezza di ogni particolare, riempiono gli occhi di meraviglia. Perfino il grande artista, si narra, quando lo ebbe finito esclamò, rivolto alla scultura: "Perchè non parli?"

     

     

     

    Ovviamente ci sono tantissime Chiese romane che meritano di essere visitate, la mia selezione riguarda il mio ultimo viaggio a Roma, ma ne aggiungerò altre la prossima volta!